giovedì 26 gennaio 2012

Formigoni scarica Nicole Minetti


Dopo anni passati a dribblare abilmente le domande insidiose relative all'opportunità della candidatura di Nicole Minetti nel suo listino bloccato, finalmente in un'intervista rilasciata a Panorama, Formigoni sembra scaricare la consigliera regionale, rinviata a giudizio insieme ad Emilio Fede e Lele Mora per il reato di prostituzione minorile. La versione dei fatti, così come raccontati dal Presidente della Lombardia, appare però francamente poco elegante ed alquanto risibile. Formigoni chiama infatti in causa il sodale ed amico Don Verzè, recentemente scomparso, il quale avrebbe garantito sulla serietà del ex-showgirl, all'epoca igenista dentale presso il San Raffaele. Ma sono le testuali parole pronunciate da Formigoni a suscitare qualche sorriso: " All'epoca delle regionali - afferma Formigoni - Minetti era solo una ragazza di Rimini arrivata a Milano per studiare, che aveva  fatto la ballerina a Colorado Cafè per mantenersi all'università e poi era diventata igenista dentale all'ospedale San Raffaele. Chiesi informazioni al fondatore, don Luigi Maria Verzè che me la descrisse come seria ed impegnata. Non trovai motivi specifici per oppormi alla richiesta"  Dunque Formigoni trovò del tutto normale che un' ex-ballerina televisiva ed igenista dentale potesse essere candidata al consiglio regionale con stipendio netto di circa 12mila euro al mese, solo perchè giudicata seria da Don Verzè. Certo un'interpretazione del principio della meritocrazia a dir poco singolare. Ponzoni, Cristiani, Minetti, tutti entrati in regione con Formigoni e finiti in carcere od in tribunale per accuse infamanti. Facile dire che "con il senno di poi non si sarebbero dovuti neanche candidare". Forse sarebbe bene che Formigoni riveda i suoi metodi di reclutamento dei candidati e, soprattutto, che cominci ad assumersi le sue responsabilità.

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