domenica 12 febbraio 2012

Roma 2020, un altro passo verso il baratro


Entro il 15 febbraio il Presidente del Consiglio Monti dovrà prendere una decisione in merito alla candidatura di Roma ad ospitare le Olimpiadi 2020. Le pressioni dal mondo economico, politico e sportivo, affinchè il premier sciolga le proprie riserve, si sono fatte negli ultimi giorni molto forti, ma sono altrettanto forti gli interrogativi ed i dubbi per una scelta che può avere conseguenze economiche devastanti per i prossimi anni. Alcuni dati oggettivi destano non poche preoccupazioni. I mondiali di calcio di Italia '90 costarono l'84% in più del budget iniziale, a causa del lievitare incontrollato dei costi per l'ammodernamento degli stadi. Due anni dopo scoppiò lo scandalo di Tangentopoli. I giochi di Atene 2004 sarebbero dovuti costare 4,5 miliardi di euro. Ne costarono 13, spingendo il rapporto deficit-Pil della Grecia al 6,1%, il doppio di quanto previsto dal Trattato di Maastricht. Il governo greco, per riportarsi all'interno dei parametri europei, cominciò a truccare il bilancio statale per nascondere l'enorme debito accumulato ed entrò in quella spirale perversa che ha condotto il paese al default. Anche il governo cinese si è indebitato pesantemente con le banche, per sostenere i costi sempre crescenti della macchina olimpica, costi però che, sull'economia cinese in forte crescita, hanno avuto effetti negativi minori. Per le Olimpiadi Invernali di Torino 2006 si sforò di "soli" 40 milioni di euro, mentre i Mondiali di Nuoto di Roma 2009 furono un disastro con costi gonfiati, inchieste giudiziarie e gestione fallimentare. Il costo di Londra 2012 è triplicato in otto anni e, considerata la crisi economica mondiale, vedrà comunque un forte calo di partecipazione rispetto alle precedenti edizioni, con pesanti ripercussioni  economiche per il bilancio pubblico. Le Olimpiadi, in sostanza, possono diventare un'importante vetrina internazionale per le economie forti ed emergenti, come furono i giochi di Roma '60 per l'Italia del boom economico o come sono stati gli ultimi giochi per la Cina, diventata prima potenza economica mondiale. Ma costituiscono un pessimo affare per i paesi in crisi economica e con istituzioni corrotte e politicamente decadenti. Il grosso rischio, dunque, è che i giochi di Roma 2020 possano diventare l'ennesimo pretesto per gonfiare di soldi pubblici le tasche dei soliti noti. Del resto la lettura dei nomi dei membri del Comitato Olimpico Promotore ha il potere di trasformare questo rischio in presagio: presidente onorario Gianni Letta, presidente Mario Pescante, vicepresidenti Gianni Alemanno e Gianni Petrucci, coordinatore Franco Carraro, comitato d'onore (tra gli altri) Azzurra Caltagirone, Luca Cordero di Montezemolo, Aurelio De Laurentiis, John Elkann, Diego Della Valle, Emma Marcegalia, ambaciatori (tra gli altri) Antonio Matarrese. C'è da trattenere il fiato e sperare che a Monti le prossime notti portino consiglio. 

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