A breve la benzina raggiungerà i due euro al litro. A questo livello il costo del carburante brucerà letteralmente il reddito medio delle famiglie italiane. L'aumento del prezzo del carburante non solo infatti è un costo al quale difficilmente ci si può sottrarre, ma va anche ad incidere sull'aumento della quasi totalità dei beni di consumo, in particolar modo quelli di prima necessità come gli alimenti, con evidenti effetti sull'inflazione. La forbice tra prezzi e redditi si allarga sempre di più, nell'indifferenza generale del governo e della politica. Eppure le tasse pesano per circa il 60% sul prezzo di un litro di carburante. Il governo sta usando l'aumento della benzina per sanare il debito pubblico. Certo non è una novità, ma in un contesto di crisi generale, con le famiglie italiane già provate dalla progressiva diminuzione del loro potere d'acquisto, appare questo un sacrificio difficilmente sostenibile. Il superamento dei 2 euro al litro determinerà anche il superamento di una soglia psicologica, che metterà a dura prova i nervi dei cittadini.
La benzina costa davvero tantissimo. Forse si riuscirà, con sforzo, a trovare un aspetto positivo di questa crisi se si arriverà ad una riscoperta e a un più consistente uso dei mezzi pubblici. Che comunque camminano (pieni, mezzi pieni o vuoti), che comunque consumano carburante e lavoro e che comunque producono inquinamento.
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