Mentre gli italiani lottano ogni giorno contro la più grave crisi economica dal dopoguerra ad oggi, dopo i casi Lusi e Lega, riemerge in tutta la sua vergognosa grandezza il problema dei rimborsi elettorali, con i quali i nostri odiati politici riempiono le loro tasche, veri e propri buchi neri nei quali scompaiono fiumi di denaro pubblico. Con i rimborsi elettorali dell'anno 2008, per esempio, i partiti hanno intascato 503 milioni di euro a fronte di 136 milioni di euro di spese elettorali dichiarate. Come siano stati utilizzati i milioni di euro rimanenti, ovvero quasi 400 milioni di euro, non è dato a sapersi, considerata l'inesistenza di norme precise e vincolanti in tema di presentazione dei bilanci. E il governo Monti, che fonda la sua legittimazione sul solo voto favorevole dei partiti rappresentati in Parlamento, non sembra avere la forza in grado di risolvere la vergognosa questione. Il principio di equità enunciato da Monti all'inizio del suo mandato, si è trasformato ogni giorno sempre più in un bel proposito ad uso e consumo dei pochi che ancora credono nella capacità di questo sistema politico di dare risposte utili al paese.
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