Ci sono giorni cruciali nella vita di un uomo, dove emerge il proprio valore o la propria miseria, celata per anni sotto un abito adorno di arroganza e vanagloria. Ci sono giorni in cui un paese osserva con orrore la propria immagine allo specchio e, nella fatale superficialità di un connazionale e nella sua vigliaccheria riconosce i propri vizi e le proprie drammatiche debolezze. Le stesse che ci condannano tutti a vivere eternamente con l’acqua alla gola, facendo finta che vada tutto bene, fino a quando la cruda realtà prevale e allora ci si affanna per salvare se stessi, a costo di vedere altri affogare davanti a noi. Ci sono giorni in cui capisci come i grandi popoli si riconoscono dalle piccole cose, come fare la fila ordinatamente aspettando il proprio turno davanti ad uno sportello o sulle scale mobili in metropolitana. Perché quella stessa disciplina acquisita nella normale quotidianità, sarà la stessa che verrà in soccorso nei momenti drammatici. Ci sono giorni dove comprendi che gli italiani possono scegliere se essere un De Falco od uno Schettino, se fare il proprio dovere o fuggirne. In giorni come questi capisci che una via di uscita è sempre possibile. Basta voler cambiare con tutte le proprie forze.
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