Il 31 gennaio scadrà il termine per pagare il canone Rai. In questo lungo periodo di crisi economica, con i prezzi di beni primari come benzina e alimenti lievitati fino a raggiungere livelli mai visti prima, i 112 euro del canone costituiscono un enorme sacrificio per le famiglie italiane. Pare che il canone sia la tassa più evasa in assoluto. Sbagliato certo, ma considerata l'offerta del cosiddetto "servizio pubblico", qualche tentazione credo sia venuta a tutti. Se i nostri soldi servissero a finanziare un'informazione autorevole e libera, programmi culturali o d'intrattenimento di alto livello, il sacrificio diventerebbe un po' più sostenibile. Invece con il canone continuiamo a foraggiare una Rai in balia della Casta, con un'informazione asservita ai partiti e programmi di cattivo gusto. Il premio per quest'ultima categoria lo vincerà per l'ennesimo anno L'Isola dei Famosi. Il televisore dell'abbonato Rai, deciso a far valere il prezzo pagato, verrà invaso dai corpi sfatti di "famosi" un pò decaduti, che cuociono al sole tra litigi e discorsi sul nulla, nell'estremo tentativo di accendere, con un'ultima, disperata fiammata, la loro stella ormai al tramonto. Al povero abbonato, indignato al cospetto di tanto orrore, verrà allora forse in mente che, anziché l'isola, si sarebbero potuti inventare la "Crociera dei famosi". Al comando della nave Schettino, direzione uno scoglio molto lontano, là in mezzo all'oceano, magari in un tratto di mare infestato dagli squali.
domenica 29 gennaio 2012
giovedì 26 gennaio 2012
Formigoni scarica Nicole Minetti
Dopo anni passati a dribblare abilmente le domande insidiose relative all'opportunità della candidatura di Nicole Minetti nel suo listino bloccato, finalmente in un'intervista rilasciata a Panorama, Formigoni sembra scaricare la consigliera regionale, rinviata a giudizio insieme ad Emilio Fede e Lele Mora per il reato di prostituzione minorile. La versione dei fatti, così come raccontati dal Presidente della Lombardia, appare però francamente poco elegante ed alquanto risibile. Formigoni chiama infatti in causa il sodale ed amico Don Verzè, recentemente scomparso, il quale avrebbe garantito sulla serietà del ex-showgirl, all'epoca igenista dentale presso il San Raffaele. Ma sono le testuali parole pronunciate da Formigoni a suscitare qualche sorriso: " All'epoca delle regionali - afferma Formigoni - Minetti era solo una ragazza di Rimini arrivata a Milano per studiare, che aveva fatto la ballerina a Colorado Cafè per mantenersi all'università e poi era diventata igenista dentale all'ospedale San Raffaele. Chiesi informazioni al fondatore, don Luigi Maria Verzè che me la descrisse come seria ed impegnata. Non trovai motivi specifici per oppormi alla richiesta" Dunque Formigoni trovò del tutto normale che un' ex-ballerina televisiva ed igenista dentale potesse essere candidata al consiglio regionale con stipendio netto di circa 12mila euro al mese, solo perchè giudicata seria da Don Verzè. Certo un'interpretazione del principio della meritocrazia a dir poco singolare. Ponzoni, Cristiani, Minetti, tutti entrati in regione con Formigoni e finiti in carcere od in tribunale per accuse infamanti. Facile dire che "con il senno di poi non si sarebbero dovuti neanche candidare". Forse sarebbe bene che Formigoni riveda i suoi metodi di reclutamento dei candidati e, soprattutto, che cominci ad assumersi le sue responsabilità.
domenica 22 gennaio 2012
Ponzoni, Berlusconi e l'affare Milano 4
Nell'ordinanza del tribunale di Monza, che ha portato all'arresto per corruzione dell'ex assessore lombardo Massimo Ponzoni (PdL), viene citato il progetto noto come "Milano 4". La società immobiliare Idra, per conto di Berlusconi, ambiva infatti a realizzare sulle aree verdi davanti a Villa San Martino, residenza del ex premier, una casa di riposo, mini appartamenti ed altre costruzioni, per un totale di circa 150 mila metri cubi. Le aree interessate al progetto rientrano sotto la tutela del Consorzio regionale Parco della Valle del Lambro. Uno dei personaggi chiave della vicenda sembrerebbe essere Antonino Brambilla, allora consulente Idra, poi vicepresidente della Provincia di Monza e Brianza ed assessore all'ambiente. Dalle intercettazioni telefoniche emergerebbe l'interessamento del duo Ponzoni-Brambilla per il progetto, in coordinamento o per imput di Francesco Magnano, geometra di fiducia di Berlusconi e candidato alle elezioni regionali 2010 nel listino di Formigoni e sottosegretario del presidente della giunta regionale. Dalle carte sembrerebbe profilarsi la solita vicenda di amministratori pubblici che dagli stessi scranni dai quali dovrebbero difendere l'interesse pubblico, agiscono invece a tutela degli interessi più privati del mondo. La cementificazione della Brianza ha nomi e cognomi, non solo quelli di Ponzoni e Brambilla ovviamente, ma anche di quei tantissimi sindaci e amministratori locali che hanno venduto il loro territorio nell'ambito di affari sporchi, spesso in odore di 'ndrangheta. Sono nomi e cognomi che i cittadini, quasi sempre troppo distratti, dovrebbero cominciare a ricordare.
mercoledì 18 gennaio 2012
Vada a bordo cazzo !
Ci sono giorni cruciali nella vita di un uomo, dove emerge il proprio valore o la propria miseria, celata per anni sotto un abito adorno di arroganza e vanagloria. Ci sono giorni in cui un paese osserva con orrore la propria immagine allo specchio e, nella fatale superficialità di un connazionale e nella sua vigliaccheria riconosce i propri vizi e le proprie drammatiche debolezze. Le stesse che ci condannano tutti a vivere eternamente con l’acqua alla gola, facendo finta che vada tutto bene, fino a quando la cruda realtà prevale e allora ci si affanna per salvare se stessi, a costo di vedere altri affogare davanti a noi. Ci sono giorni in cui capisci come i grandi popoli si riconoscono dalle piccole cose, come fare la fila ordinatamente aspettando il proprio turno davanti ad uno sportello o sulle scale mobili in metropolitana. Perché quella stessa disciplina acquisita nella normale quotidianità, sarà la stessa che verrà in soccorso nei momenti drammatici. Ci sono giorni dove comprendi che gli italiani possono scegliere se essere un De Falco od uno Schettino, se fare il proprio dovere o fuggirne. In giorni come questi capisci che una via di uscita è sempre possibile. Basta voler cambiare con tutte le proprie forze.
giovedì 12 gennaio 2012
La Lega investe i soldi in Tanzania
C’è aria di bufera in casa del Carroccio, dopo l’articolo pubblicato domenica dal Secolo XIX, dal quale si apprende di alcune operazioni finanziarie che il segretario amministrativo federale Francesco Belsito, fedelissimo di Umberto Bossi, avrebbe effettuato negli ultimi giorni dell’anno, utilizzando un fondo costituito dai rimborsi elettorali. A rendere di particolare interesse le attività speculative del partito padano, è la scelta dei paesi nei quali si è deciso di investire: 1,2 milioni di euro sono infatti confluiti in un fondo cipriota, 7,7 milioni di euro investiti in corone norvegesi e , fatto ancora più straordinario, 4,5 milioni utilizzati per un’ operazione in Tanzania. Il partito del “padroni a casa nostra” sembra preferire per i suoi investimenti l’Africa alla Padania. L’eurodeputato Matteo Salvini ha sottolineato come tali operazioni siano inopportune, considerato il dissesto finanziario in cui versa il giornale di partito La Padania e le difficoltà con le quali i militanti di molte sezioni leghiste sparse sul territorio affrontano le spese di gestione. Voci fondate descrivono la fazione Maroniana sul piede di guerra. Dunque, dopo il quasi fallimento della banca padana Credieuronord, la Lega torna a fare parlare di sé , per le sue inusuali operazioni finanziarie. E pensare che un tempo i leghisti preferivano la polenta al cous cous.
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