Aveva criticato la linea del suo partito con una lettera amara pubblicata dal Corriere lo scorso 29 settembre, in occasione del voto con cui il Carroccio aveva contribuito a salvare dall'arresto il deputato PdL Marco Milanese e confermato la fiducia all'ex Ministro Romano, indagato per concorso in associazione mafiosa. A distanza di qualche mese Giancarlo Porta, sindaco leghista di Macherio (provincia di Monza e Brianza) è stato ufficialmente espulso dal consiglio nazionale della Lega Nord. " Espulso dalla Lega Nord solo per aver detto la verità. Non deve passare la lega degli arrivisti e dei disonesti e non passerà. Io, a differenza di altri, continuerò a guardarmi allo specchio e non mi vergognerò". Così ribatte Porta alla decisione dei vertici del suo ormai ex partito. La Lega Nord si conferma dunque un partito fortemente verticistico ed assolutamente intollerante nei confronti di chi esprime dissenso rispetto alla linea ufficiale. Sempre più monarchia assoluta e sempre meno movimento territoriale, alla faccia di quella base che, dopo aver seguito per anni Umberto Bossi con cieca fiducia, si ritrova spesso a dover ingoiare bocconi amari. La Lega legalitaria, se mai è esistita, oggi certifica ufficialmente la propria fine.
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